Wednesday, January 12, 2011

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Frattini on the side of the Tunisian butcher

12/01/2011 18:51


Attenzione: apre in una nuova finestra. PDF Mark Bascetta (www.ilmanifesto.it) Stampa The plastic face and digital voice, so much so that the suspicion of a mechanical doll, tend to evaporate into thin air from which set out from our wickedness and nonsense Minister of Foreign Affairs. In just the stress and the media will often refer aseptically and distracted. Among the first definition of the deal looms Wikileaks as a "September 11 of diplomacy" and the consequent assimilation of Assange to Osama bin Laden. Among the early second statement of solidarity, the sides 'side' of the governments of Algiers and Tunis to meet with a ruthless suppression of the riots and popular youth resulting from a dramatic decline in living conditions and prospects for the future. With what impudence, while the streets of Tunis and Algiers are contaminated with an unknown number of casualties but rather, it is quick to distribute awards of merit in governments based sulla repressione e la corruzione? Se l'Europa, La Francia e la Germania condannano fermamente le violenze e chiedono il rilascio dei molti dissidenti detenuti nelle carceri algerine e tunisine, il nostro elegante manichino si affretta ad assicurare il suo plauso incondizionato ai due governi «che hanno avuto coraggio e hanno pagato con il sangue dei propri cittadini gli attacchi del terrorismo». Ma non è sangue dei propri cittadini, quello che è stato fatto scorrere abbondante in questi giorni? Sangue di cittadini strangolati dal carovita o di giovani e studenti derubati, come in tanti altri paesi mediterranei, il nostro compreso, di ogni possibile futuro? E non solo dalla crisi globale che tutto e tutti attanaglia, ma dagli appetiti e dai privilegi che i clan al potere e le loro clientele difendono con ogni mezzo. Da una distribuzione della ricchezza scandalosamente iniqua. Per l'automa della Farnesina si tratta direttamente di terroristi o di "effetti collaterali" della lotta contro il terrorismo? Il governo italiano ha forse accreditato il risibile teorema del presidente tunisino Ben Ali secondo cui le proteste di piazza sarebbero fomentate da oscure potenze straniere e magari da Al Qaeda in persona, piuttosto che dal disastro sociale di cui il suo lunghissimo regno si è reso responsabile? E-mail Ancora una volta l'Italia si distingue indecentemente nel contesto di una Unione europea che pur non eccelle nella condanna della repressione, quando a esercitarla siano governi «amici». Certo, la diplomazia si ispira al principio di «non ingerenza negli affari interni» ed è obbligata a un linguaggio tortuoso e allusivo, detto, appunto, diplomatico. Ma quando non ha il coraggio di denunciare, ha almeno la facoltà di tacere. Neppure gli interessi più inconfessabili richiedono di applaudire alla macelleria cui stiamo assistendo. Bisogna metterci in più una cospicua dose di stupidità. C'è ancora qualcuno in Parlamento in grado di chiedere a Frattini di render conto delle sue vergognose esternazioni? Ai dissidenti e ai perseguitati che dovessero lasciare la Tunisia o l'Algeria in cerca di asilo converrà dare un fraterno consiglio: con l'aria che tira guardatevi dall'Italia, un paese il cui governo vi considera tutti terrorists or friends of terrorists and will not hesitate to extradite, handing you back to your persecutors. In these grim warnings is now reduced our democracy.

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